Profezia 1 – Anna Katharina Emmerick
“Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità… Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo”. (13 maggio 1820)
Profezia 2 – Anna Katharina Emmerick
“Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire. Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente. Il Santo Padre e la Chiesa sono veramente in una così grande afflizione che bisognerebbe implorare Dio giorno e notte”. (10 agosto 1820)
Profezia 3 – San Malachia di Armagh
La Prophetia Sancti Malachiae Archiepiscopi, de Summis Pontificibus contiene 112 brevi motti in latino che descrivono i Pontefici a partire da Celestino II (1143-44). L’ultimo Papa dell’elenco è Benedetto XVI, il quale, dal canto suo, non ha rigettato l’ipotesi, come dimostra una conversazione con Peter Seewald riportata nel libro Ultime conversazioni (2016): “Lei conosce la profezia di Malachia, che nel Medioevo compilò una lista di futuri Pontefici, prevedendo anche la fine del mondo, o almeno la fine della Chiesa. Secondo tale lista il Papato terminerebbe con il suo pontificato. E se lei fosse effettivamente l’ultimo a rappresentare la figura del Papa come l’abbiamo conosciuto finora?” E Papa Ratzinger ha risposto: “Tutto può essere”.
Nel testo di San Malachia, dopo il motto abbinato a Benedetto XVI segue questa frase: “In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis”.
Ovvero: “Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro (il) Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il Giudice tremendo giudicherà il suo popolo. Fine”.
Profezia 4 – Anna Katharina Emmerick
“Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa… Ma Dio aveva altri progetti”. (22 aprile 1823)
Profezia 5 – Joseph Ratzinger/Benedetto XVI
“Dalla crisi odierna emergerà una Chiesa che avrà perso molto. Diventerà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare molti degli edifici che aveva costruito nella prosperità. Poiché il numero dei suoi fedeli diminuirà, perderà anche gran parte dei privilegi sociali […]. Nonostante tutti questi cambiamenti che si possono presumere, la Chiesa troverà di nuovo e con tutta l’energia ciò che le è essenziale, ciò che è sempre stato il suo centro: la fede nel Dio Uno e Trino, in Gesù Cristo, il Figlio di Dio fattosi uomo, nell’assistenza dello Spirito, che durerà fino alla fine. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede e la preghiera al centro dell’esperienza e sperimenterà di nuovo i sacramenti come servizio divino e non come un problema di struttura liturgica. Sarà una Chiesa più spirituale, che non si arrogherà un mandato politico” (25 dicembre 1969, Lezione ai microfoni della “Hessian Rundfunk”).
Profezia 6 – Matteo 24, 15
“Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo – chi legge comprenda”.
Il testo si trova all’interno del lungo discorso che Gesù pronuncia in Mt 24, 4-33.
4 “Guardate che nessuno vi inganni; 5 molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. 6 Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. 7 Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; 8 ma tutto questo è solo l’inizio dei dolori. 9 Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. 10 Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. 11 Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; 12 per il dilagare dell’iniquità, l’amore di molti si raffredderà. 13 Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. 14 Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine. 15 Quando dunque vedrete l’abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo – chi legge comprenda -, 16 allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, 17 chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, 18 e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. 19 Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. 20 Pregate perché la vostra fuga non accada d’inverno o di sabato. 21 Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. 22 E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. 23 Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. 24 Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. 25 Ecco, io ve l’ho predetto. 26 Se dunque vi diranno: Ecco, è nel deserto, non ci andate; o: È in casa, non ci credete. 27 Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 28 Dovunque sarà il cadavere, ivi si raduneranno gli avvoltoi. 29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, gli astri cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno sconvolte. 30 Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria. 31 Egli manderà i suoi angeli con una grande tromba e raduneranno tutti i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli. 32 Dal fico poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. 33 Così anche voi, quando vedrete tutte queste cose, sappiate che Egli è proprio alle porte”.
Profezia 7 – Papa Leone XIII
Il 13 ottobre 1884, durante la Santa Messa mattutina, si vide Papa Leone XIII “drizzare energicamente il capo, poi fissare qualche cosa al di sopra del capo del celebrante. Guardava fisso, senza batter palpebra, ma con un senso di terrore e di meraviglia, cambiando colore e lineamenti”, come riferirono i testimoni.
Leone XIII aveva avuto una tremenda visione di demoni che si addensavano sul Vaticano e sulla Basilica di San Pietro che, assalita dalle forze infernali, tremava paurosamente. E aveva udito uno spaventoso dialogo in cui il Diavolo sfidava il Signore, affermando che, se avesse avuto mano libera, avrebbe distrutto la Chiesa Cattolica in cent’anni. Il Signore acconsentì alla sfida in virtù del Suo amore assoluto che vuole le Sue creature liberamente capaci – con la Sua grazia – di vincere il Maligno.
Turbato profondamente da ciò che aveva visto e udito, Papa Leone XIII compose l’Orazione a San Michele Arcangelo, da recitare alla fine di ogni celebrazione per supplicare il Principe delle Milizie Celesti di rinchiudere Satana all’Inferno. La preghiera venne soppressa nel 1964, dopo il Concilio Vaticano II.
Profezia 8 – Papa Giovanni XXIII (Pier Carpi)
Nel libro Le profezie di Papa Giovanni (1976), a Papa Roncalli vengono attribuite alcune profezie sulla Chiesa e sui Pontefici, che includono tra l’altro Benedetto XVI.
“Benedetto, benedetto, benedetto. Saranno i giovani ad acclamarti, nuovo Padre di una Madre che sorride. I figli dei santi di Milano. Sedici ti conteranno. Ti terranno alte le mani. Vergine Maria vicina. Vergine Maria che fu sacrificata. Nelle sue parole troverai la strada, benedetto, benedetto, benedetto. Sarai Padre di tutti. Sarà difficile l’inizio della strada, camminare per Roma in giorni di sangue. Diradare le nebbie e i loro sepolcri. Dare nome sacro alle cose sacre, dare nome profano alle profane […] Sarà grande e breve il tuo regno, Padre, sarà breve ma ti porterà lontano nella lontana terra dove sei nato e dove sarai sepolto. A Roma non ti vorranno dare. E ci sarà un altro Padre prima della tua sepoltura […] Il grande fratello d’Oriente farà tremare il mondo dalla croce capovolta senza gigli. Il nuovo Padre gli andrà incontro ma lascerà orfana la Madre”.
Il volume riporta anche una premonizione sul Giudizio Universale, con un’indicazione temporale che fa riferimento al 2033 (NB. Nel 1933 Hitler diventa Cancelliere del Reich).
“Sarà un buon giudizio. Padre nostro, che sei nei Cieli, viene il tuo Regno. È fatta la tua volontà, in Cielo e in terra. Sono venti secoli più l’età del Salvatore. Amen”.