Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa (Mt 16, 18).

Pare che già San Pio X (1835-1914) avesse messo in guardia contro le insidie della modernizzazione della Chiesa: “Quando l’avrete fatto” avrebbe infatti detto a un sacerdote (fin troppo) innovatore, “quelli che erano dentro se ne andranno, ma quelli che sono fuori non entreranno”.
Eppure, per quanto lo sconcerto verso il Vaticano possa essere lecito e comprensibile, le parole riportate da San Matteo sono estremamente rassicuranti.
Super hanc petram aedificabo Ecclesiam meam, dice il Signore. “Meam”, perché la Chiesa è di Cristo, non di San Pietro o di San Paolo o di Apollo come bacchettava l’Apostolo delle Genti (1Cor 1, 12). In tal senso, essa può deviare dalla rotta poiché è costituita da uomini, fallaci per natura: ma non può abbandonare la sua missione, che è quella di aprire a tutti le porte del Regno dei Cieli.
Aggiunge infatti il Signore: portae inferi non praevalebunt adversus eam. Questa è la Sua promessa, che nessuna oscurità potrà mai vincere. Poiché la Verità, come già argomentavano gli antichi Romani, soffre spesso, ma non muore mai.
Qui habet aures audiendi, audiat.